Piegare una lamiera metallica non richiede solo forza: questa lavorazione della carpenteria è particolarmente insidiosa, e se non si fa attenzione a diversi dettagli si rischia di comprometterne irrimediabilmente il risultato.
Se non vuoi rendere inutilizzabili i tuoi manufatti in lamiera a causa di una piegatura sbagliata, sicuramente la soluzione migliore è affidarti a un partner esperto nelle lavorazioni metalliche e che abbia in dotazione le migliori tecnologie. Oggi infatti la piegatura della lamiera è un processo che può essere automatizzato in modo estremamente efficiente, assicurandoti un risultato eccellente.
Ci sono in ogni caso delle variabili che è essenziale tenere in considerazione e che sono più intuitive, come il tipo di metallo che si vuole piegare, e altre che sono note solo agli addetti ai lavori. Vediamone alcune.
Il fattore K
Una lamiera non si piega senza fare prima dei calcoli precisi. Ad esempio, per calcolare l’angolo reale ottenuto dopo la piegatura, tenendo conto della tendenza del metallo a ritornare parzialmente alla sua forma originale (detta ritorno elastico), è necessario applicare un particolare coefficiente detto fattore K.
Il valore del fattore K dipende da diversi elementi, tra cui il tipo di materiale utilizzato, lo spessore della lamiera, la geometria della piegatura e le condizioni in cui avviene il processo. Generalmente, il fattore K è determinato sperimentalmente attraverso prove di piegatura, ma esistono anche tabelle e grafici che forniscono valori approssimati basati su esperienze passate con materiali simili. La conoscenza accurata di questo coefficiente consente di ottenere risultati più precisi nelle lavorazioni di piegatura della lamiera, contribuendo alla qualità e alla precisione delle componenti prodotte.
Le forature
Se il tuo progetto prevede dei fori estremamente vicini alla linea di piega della lamiera, allora rischi che questi fori vengano deformati dalla piegatura. La scelta migliore sarebbe quella di non mettere i fori in questa posizione, ma se è proprio impossibile spostarli o eliminarli del tutto ci sono comunque degli accorgimenti che si possono applicare per evitare inestetismi e problemi.
Ad esempio, è possibile effettuare una preforatura con un diametro inferiore a quello necessario, realizzando dapprima un foro molto piccolo e allargandolo con un trapano dopo la piegatura.
Poi ci sono altre soluzioni tecniche come i tagli di sfogo che interrompono la piega in prossimità dei fori o l’utilizzo di matrici per piega tangenziale con semi-rulli che mantengono la posizione grazie a delle molle. E c’è anche la possibilità di effettuare la piegatura con una modalità diversa: per esempio, quando la si effettua “in aria”, cioè con un punzone che agisce sulla lamiera per pressarla su una matrice, la tendenza alla deformazione dei fori è maggiore, mentre se si opta per una piega “a fondo cava” il punzone agisce sulla lamiera fino al fondo della matrice, garantendo una maggiore precisione perché le facce interne della matrice sono in contatto con la lamiera ed esercitano una forza che riporta i fori deformati alla loro forma di partenza.
I riccioli di sfogo
Anche i “riccioli di sfogo” (in inglese, “springback curls” o semplicemente “springback“) sono un effetto indesiderato che può verificarsi dopo che la lamiera è stata piegata e quindi quando la pressione sul metallo è stata rilasciata.
Se, invece di mantenere perfettamente la forma che le è stata data con la piegatura, la lamiera tende a riprendere in parte la sua forma originale, si vengono a formare delle curvature dette riccioli. Questo effetto è causato dal ritorno elastico, una proprietà legata alle caratteristiche del metallo. Materiali più spessi o forme geometriche complesse possono essere più soggetti a questo fenomeno.
Una lamiera che presenta dei riccioli può generare delle difficoltà in fase di accoppiamento con un’altra lamiera, perché la sua superficie non è regolare come dovrebbe.
Una piegatura non a regola d’arte può generare una serie di problematiche anche gravi, che possono impedire il corretto funzionamento del manufatto o del componente realizzato. Ecco perché è essenziale che venga eseguita un’analisi approfondita prima di ogni lavorazione metallica, in fase di progetto.
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Guida l’azienda che suo padre creò tanti anni fa con la medesima fame di conoscenza nel campo della lavorazione dei metalli del suo primo giorno in officina. Il suo percorso con Cimlaser è volto alla soddisfazione delle esigenze del cliente apportando il valore aggiunto che solo anni di esperienza sul campo e un costante aggiornamento di mezzi e competenze possono fornire.